"Olimpiadi a Roma, una battaglia persa in partenza"
Caro Direttore,
conosco l'avv. Andriani da quando era commissario dell'UNIRE e ne ebbi una buona impressione. Tuttavia, Lui ed io abbiamo una cultura completamente diversa: io ritengo che i denari, che lo Stato sottrae ai cittadini sotto forma di tasse, sono sacri. Se vengono sperperati, il prelievo fiscale diventa una rapina. Per Lui lo sperpero sembra solo un piccolo dettaglio, seppur spiacevole (immagino il Suo disagio all'UNIRE, che non è stato capace nemmeno di istituire il libro genealogico delle fattrici che sono alla base dell'allevamento). In questo caso poi lo sperpero avrebbe avuto anche gravi riflessi sui mercati finanziari internazionali (il famoso spread).
Quanto ai Pratoni del Vivaro, altro esempio di gestione discutibile perchè non è normale che una società commerciale in perdita sia rifinanziata da una associazione senza fini di lucro (legittimata al 5x mille), il Messaggero di ieri l'altro ha dedicato mezza pagina ai progetti di sviluppo del sindaco di Rocca di Papa.
E' un impianto bellissimo sul piano tecnico ma inadatto a richiamare il pubblico: non è un piccolo dettaglio, è un motivo di inidoneità. Ma comprendo che la politica preferisca che lo sport non sia in grado di camminare con le
sue gambe e continui così a dipendere dagli emolumenti che Essa si degna di concedere.
Quanto alle Olimpiadi, l'avv. Andriani dovrebbe sapere che Roma non aveva alcuna possibilità ed il governo ci ha evitato di fare una brutta figura ed ulteriori spese. Da sportivo tengo a che i nostri atleti vincano le medaglie anche e soprattutto in casa d'altri: ma la grave crisi del nostro sport, l'equitazione, della quale la politica
ha moltissime responsabilità, non ci consente nemmeno di partecipare.
Un caro ssaluto
CARLO CADORNA