La Lega Ippica, la Corte dei Conti e il MIPAAF
Comunicato della Lega Ippica Italiana: "Solo pochi giorni fa la Corte dei Conti si è espressa in toni molto chiari sulla recente gestione del settore: “A fronte di una riduzione, anche significativa, delle correlate entrate, l'Unire-Assi non è riuscita ad adeguare il proprio assetto organizzativo, né ad implementare e rendere efficienti le politiche pubbliche di gestione dell'intero settore ippico”. E ancora: “Vanno qui censurate le irregolarità, tanto rispetto al procedimento ed ai tempi di approvazione dei bilanci preventivi e dei rendiconti di gestione, quanto (...) alla formazione dei documenti fondamentali di bilancio”. “Non risulta inoltre – prosegue il testo della Corte dei Conti - che Unire–Assi abbia rispettato le indicazioni legislative di contenimento della spesa emanate nel corso degli anni, come mostrano i raffronti effettuati con la presente relazione, riguardanti alcune categorie della spesa corrente, quali quelle del personale e per acquisizione di beni e servizi, ivi incluse consulenze e collaborazioni. Numerose segnalazioni formulate dalla Corte e dal collegio sindacale sono state disattese o tralasciate. Parallelamente al peggioramento della situazione economica e patrimoniale dell’Unire e poi dell’Assi, anche l’andamento della società controllata Unire Lab s.r.l. ha avuto una evoluzione negativa nel corso degli anni, finendo con l’appesantire la già precaria situazione dell’unico socio”.
Perché è così importante il giudizio della Corte dei Conti? Perché si tratta di un verdetto decisivo riguardo alla gestione fallimentare cui è stato soggetto il nostro settore nel corso degli ultimi anni. Il Ministero, per questi motivi, ha trovato una situazione economica catastrofica, ma non ha saputo fare niente, se non tentare di far quadrare i conti attingendo a pieni mani alle risorse che l'ippica aveva a disposizione.
Fortunatamente manca poco al passaggio storico, quello che consegnerà la gestione del settore ad una entità, Lega Ippica Italiana, che sarà costituita da tutte le componenti imprenditoriali del settore. L'ippica sarà, così, finalmente consegnata agli ippici che, per quante difficoltà troveranno sul loro cammino, considerando le condizioni attuali del comparto, sapranno sicuramente fare molto meglio. “E' assurdo che l'ippica sia gestita dal Mipaaf” disse un giorno l'onorevole Paolo Russo ospite in tv su Raisport 1: “Sarebbe come far gestire la Formula 1 dal Ministero dei Trasporti”. Ve lo immaginate che disastro?
E infine: cosa potrebbe dire la Corte dei Conti sulla gestione ippica del Mipaaf nel 2014? Bilanci da chiudere, costi di gestione sempre faraonici, promesse di un montepremi poi smentite da tagli lineari e pesantissimi. Troppo facile fare previsioni... D'altronde, gli spazi di manovra a disposizione del Mipaaf per aggiustare conti e bilanci sono al lumicino: ormai siamo alla resa dei conti, ovvero alla chiusura per “cessione attività”. E allora... di che si parla?"