Il trotto piange Paolini, una vita in scuderia
MONTECATINI. Giovedì se n’è andato un vero uomo di cavalli, Giancarlo Paolini. Aveva per tante stagioni tenuto i cavalli al Sesana, in quella scuderia che negli anni Novanta Vanni Parenti, allora primo dirigente della società di corse, aveva fatto ristrutturare. Forse perché quel dirigente illuminato era il primo a credere nelle capacità, nel mestiere di quel ragazzone del ‘37 dalla faccia sempre sorridente e la battuta pronta. Uno che s’intendeva di ferrature e di finimenti. Che ti ascoltava e ti raccontava la sua ippica ma con grande umiltà. Ti trasmetteva il suo sapore, con garbo. Giancarlo da poco diventato bisnonno del piccolo Fabio .Da anni era in pensione, ma non poteva rinunciare al richiamo della pista. Non non si perdeva un convegno al Sesana neanche se pioveva a dirotto. Lo vedevi sempre in giro per le scuderie con la sua bicicletta sgangherata ed il suo gilet da pescatore blu a chiacchierare con tutti di qualche bel prospetto o di qualche bella guidata e non c era volta che non finisse col ricordate qualche aneddoto dei suoi tempi . Amava i cavalli e l ambiente delle scuderie, si dilettava a riparare finimenti che altrimenti avrebbero buttato via perché era ancora della generazione che le cose non si gettavano ma si riparavano.
Era un cavallaio con la C maiuscola, un appassionato vero con un esperienza che veniva da lontano .Appena finita la scuola aveva seguito le orme di Giulio, pioniere di un’ ippica in bianco e nero che non c è più e che è difficile anche immaginare ci sia stata ;da lì a poco si trasferì a Divignano agli ordini di un grande proprietario Musselli .Giancarlo era il capo scuderia e seconda guida del grande Edy Gubellini, box pregiati dove si respiravano l’ordine e il metodo nella giornata tra i cavalli. Paolini tornerà in Toscana dopo tanti anni continuando ad avere scuderia all’ ippodromo di montecatini e ad allenare i suoi pupilli.
Sabato scorso alle corse si è sentito poco bene ed è stato subito portato al pronto soccorso un ictus molto esteso lo ha colpito e ce lo ha portato via in maniera inaspettata, perché lui nonostante l avanzare dell’età era sano come un pesce. Giovedì pomeriggio la sua attività cerebrale e’ cessata ma i medici hanno trovato il suo fegato funzionale e sano come quello di un giovincello, motivo per cui hanno richiesto alla famiglia, la moglie Mariuccia ed i figli Paolo e Stefano, se fossero d’accordo per donare l organo. Il consenso della famiglia alla donazione è stato immediato. Un accordo che sicuramente sarebbe stato il volere di un uomo generoso e buono come Giancarlo, che ha donato una nuova vita ad un signore cinquantenne di Pisa in attesa di trapianto. Ci saluta così un grande uomo di cavalli, un’enciclopedia dell’ippica e un uomo dolce e onesto.