''Il dolore, il mare, le ali di un cavallo''
MARIELLA SCIASCERA, residente a Pavona (Roma), con questo racconto ha vinto il primo premio al concorso letterario “Parole Amazzoni” organizzato dall’ippodromo Arcoveggio di Bologna in occasione della Festa della Donna:
“La sera mi aveva picchiato. Ancora e più forte. Mi svegliai battuta e con il cuore spezzato da un sentimento violento chiamato amore. Volevo vivere per quelle emozioni che resuscitano l’anima,quando anche appare racchiusa in un corpo straziato di lividi, nostalgia e solitudine. Sciolsi i capelli perché non li volevo imprigionare in un fermaglio. Entrai nella stalla e il nitrito del mio cavallo mi disse… ti porterò sulle ali del vento dove i tuoi occhi saranno sazi di meraviglie. Lo montai a pelo, fino ad un’immensa pineta, fitta come nei sogni, frutto della mia mente o altrimenti reale. Era un mattino di luglio e mi ritrovai distesa sulle dune bianche incorniciate dal verde delle chiome degli alberi, lo sguardo all’orizzonte, dissetata dalla cerimonia in cui quel letto di sabbia bianca,fina, impalpabile come il borotalco, sposava la trasparenza dell’acqua come un mantello in movimento. Poi al galoppo, sul mio stallone dalla nera criniera che mi accarezzava il viso e i miei occhi azzurri inondati di gocce di cristalli,fino a un viale alberato dove suonava un brano di musica classica.
"Gli zoccoli bagnati battevano il ritmo calpestando il letto di aghi morti dei pini, alzati dalle mani del vento di un’arpa armoniosa, la lirica delle cicale e il sottofondo di ritorno delle onde che si schiantavano a riva. Era forte il dolore delle mie articolazioni scollate, più forte il profumo di gigli bianchi curati da una invisibile mano, dalla salsedine del mare, dall’odore della resina e degli arbusti che spuntavano dalla terra sporca. Volontà di ebbrezza e forza della disperazione, lanciai il mio grido vitale entrando nell’acqua maledetta, per affogare il tempo trascorso e cedere il passo ad una vita nuova. Il coltello gli aveva spaccato il cuore mentre dormiva accanto a me.