Il cavallo collega di integrazione in un progetto a Roma
Lo sport è ormai universalmente riconosciuto come strumento di integrazione sociale, perché funziona su regole condivise e chiede a tutti di partecipare mettendo in gioco le proprie abilità e competenze. E se è il migliore a vincere, tutti possono lavorare per migliorarsi e cercare la vittoria.
Chi va a cavallo sa bene che quello che è valido per ogni sport si fa più complesso e stimolante negli sport equestri, dove a vincere si è in due: al rispetto delle regole e al fair play si aggiunge necessariamente la complessa relazione del binomio. Lo sport equestre, insomma, che si tratti di volteggio come di salto ostacoli, porta l’atleta umano a confrontarsi con l’avversario e prima ancora con se stesso, nello specchio che è il cavallo.
Con queste premesse, finanziato dal Comune di Roma - Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute, nasce il progetto di el Nath, realizzato in un ambiente nato per accogliere tutti e così sperimentare una integrazione quotidiana, di fatto. Quarantacinque persone – anche con disabilità fisica e cognitiva e in particolare con disturbi dello spettro autistico - potranno seguire gratuitamente corsi di equitazione e volteggio fino a febbraio 2018. Le attività sportive saranno un’opportunità di socializzazione, autonomia e integrazione, e gli istruttori saranno affiancati da operatori sociosanitari formati nello sport anche per disabili, per dare a tutti i partecipanti contenuti di buon livello tecnico e competenze equestri di qualità.
La presentazione del progetto è in calendario il 2 aprile, data non casuale poiché coincide con la Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo.