G.P.Merano, stavolta è Francia vs Cekia
VENTIQUATTRO OSTACOLI, 5000 metri, sette minuti fantastici che sublimano una corsa e la sua leggenda, il Merano. Edizione numero 73, una pioggerellina che alla vigilia bagna lo smeraldo del meraviglioso teatro abbracciato dalle montagne. Tredici partenti, una borsa di 106 mila 250 euro per il vincitore sul traguardo; un vecchio caro amico di Maia, Guillaume Macaire, che torna per strapparci la corsa piu' ricca d'anima, la grande classica dell'ostacolismo che nella sala bilance dell'ippodromo meranese mostra orgogliosa la foto gallery dei vincitori.
Francesi contro cechi, questo è il tema del Merano 2012. Rigoureux a dodici anni, con un approccio soft - vincendo sottocategoria nello stile del suo trainer - tenta di bissare il successo del 2010. Jacques Ricou, il suo jockey, medita il riscatto dopo la caduta da Ole Companero della scorsa edizione. Macaire gioca anche la carta di Allen Voran, già visto in giugno sulla pista esprimendosi su uno standard al di sotto del rendimento transalpino. La monta di James Reveley, il fantino che ha vinto le ultime due edizioni, è una garanzia in piu'.
Il maestro Josef Vana jr, la leggenda di Pardubice, cala il triplete: Alpha Two, lo steepler di 5 anni la cui carriera è stata sapientemente programmata per arrivare fresco alla corsa della vita, è accompagnato da voci lusinghiere a Borgo Andreina. Rientra da giugno, quando vinse lo Steeple Chase D'Europa con una rimonta impressionante. Non toccò terra nel tratto piano e in 50 metri prevalse su Allen Voran, Budapest e Imprezer, questi ultimi due compagni di allenamento.
Soggetti navigatissimi, già in evidenza nel marcatore del Gran Premio, con un Budapest che potrebbe aver mirato l'appuntamento. Secondo nel test di preparazione, l'Assi, quando ha seguito Zarkali senza essere mai richiesto dal suo fantino. E Vana ha giocato anche la carta di Dirk Fuhrmann, sontuoso fantino di sapienza tattica e mano morbida, che ha dato paprika alla dichiarazione dei partenti di mercoledì mattina. Allargando il quadro delle chances ecco che nella cinquina schierata da Paolo Favero - tre coppe del Merano nel suo salotto - i sussurri dei lavori preparatori dipingono un Frolon decisamente cresciuto dalla presa di contatto stagionale e sul quale sale il preciso Josef Vana jr.
Da segnalare la scelta della prima monta di scuderia, Raf Romano, che salterà e galopperà nel Gran Premio avendo sotto la sella Zarkali, un autentico drago del Merano. Due piazzamenti, l'ultimo dodici mesi or sono venendo dal fondo. Se ci sarà andatura, l'undicenne castrone che va a nozze sulla distanza potrebbe strappare l'urlo all'appassionata tribuna di Maia. C'è anche Martalin, il classico vincitore di Waregem, lo steeple in terra belga che lancia sempre qualcuno competitivo sulla rampa del salta e gira meranese. E' una corsa stupenda, non scontata nel pronostico perchè ostacoli come fence, riviera, oxer, doppio travone e verticale impongono agli interpreti, cavalli e fantini, un'attenzione massima. Ogni dettaglio qui diventa fondamentale, il pubblico fa parte della rappresentazione, in religioso silenzio trattiene il fiato per tutti i 5000 metri.
L'appassionato, il cultore ed il neofita uniti in quel gioco di sguardi proiettati sul teatro dell'epico steeple. Gli spettatori, a migliaia che assiepano Maia fin dal mattino, si concedono solo un applauso, unico ma scrosciante, all'ultimo passaggio dei cavalli del Merano davanti alle tribune. E' un preludio quell'omaggio agli attori, prima che la curva di Marlengo introduca al rettilineo della verità, quello di fronte dove, quasi sempre, tra verticale e l'arginello si decide il Gran Premio. Il Merano e la sua leggenda. Una corsa che ti ruba l'anima e il cuore e fa sentire l'emozione e la bellezza incomparabile dell'ostacolismo. Tutti a Maia, domani, amici del cavallo.