Gli Ippodromi avvertono: Default vicinissimo!
ROMA. "Si eviti ogni taglio, previsto dalla legge di stabilità, ai capitoli di spesa destinati al settore confermando, almeno, le risorse dell'anno in corso"
"Si presenti un Piano Strategico del Settore, adeguatamente finanziato e sostenuto che preveda lo sviluppo della filiera ed individui gli obiettivi da raggiungere,anche solo aggiornando il Piano del 2009, riposto accuratamente nei cassetti del MIPAAF"
"Si approvi la riforma di una "governance" del settore partecipata dalla filiera ippica che rimuova blocchi e vincoli burocratici e garantisca risorse e finanziamenti stabili e certi...Altrimenti il default del settore rimane l'unico futuro possibile per l'ippica e gli ippici italiani.
Sono queste le richieste indispensabili, mosse al governo italiano, che le categorie della filiera hanno esposto oggi in una conferenza stampa organizzata dalle associazioni degli ippodromi italiani.
Quel flebile barlume di speranza ottenuto a luglio, dopo la manifestazione davanti al palazzo del MIPAAF e al conseguente sciopero di tutte le categorie, lascia il passo ai nuovi ulteriori tagli contenuti nella legge di stabilità del 2016, che gettano nel baratro il, già ampiamente precario, futuro del l'ippica italiana.
Castiglione sottosegretario del MIPAAF a FieraCavalli Verona aveva rassicurato "questo è l'anno del rilancio della filiera" ed ora gli addetti ai lavori e gli abitanti del mondo ippico si chiedono: come può un ulteriore taglio di 20 milioni di euro sul totale già fin troppo
scarno è insufficiente del 2015, rilanciare un settore ormai in ginocchio?
Da 96 a 90,5 i milioni destinati ai montepremi, da 57 a 48 quelli per gli ippodromi. Dai 200 dello scorso anno a 177 milioni totali di stanziamento complessivo per l'ippica, previsione resa ancor più grave dal dato che regista, al contrario, risorse pressoché invariate per quel che riguarda la dotazione finanziaria ministeriale complessiva.
A rischiare il fallimento è una porzione consistente di italiani, decine di migliaia di famiglie rimarranno senza lavoro, altrettanti cavalli, quasi l'intero patrimonio equino nazionale, sarà destinato all'estinzione, e con lui, una parte importante della cultura e della tradizione del nostro paese.
È da quando il MIPAAF si occupa del settore che non si rileva nessuna iniziativa a favore dell'ippica, che non si è data attuazione a norme di legge indispensabili per il comparto, che la riforma, tanto attesa, delle "scommesse ippiche" rimane solo una bella illusione.
Gli annunciati tagli, infatti, si giustificano proprio dietro al calo della raccolta del gioco sulle corse dei cavalli, oggi assolutamente non concorrenziali rispetto agli altri giochi offerti dall' Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, proprio a causa della mancanza di una riforma mai promossa.
Dopo questo ennesimo e incomprensibile taglio che porterà, se attuato, all'inevitabile collasso della filiera, il settore già allo stremo non vuole e non può accettare la fine dell'attività di decine di migliaia di addetti e la "morte" di un enorme numero d'incolpevoli cavalli.
Bisogna rivendicare la dignità del settore e dei suoi lavoratori, presentarsi come un fronte compatto composto di tutte le categorie e richiedere interventi straordinari.
"Abbiamo chiesto di essere ricevuti dal ministro per portare anche le nostre proposte, in assenza di una risposta difficilmente le aziende che gestiscono gli ippodromi potranno proseguire le loro attività dal primo gennaio" ha dichiarato in conclusione l'ingegner Pautasso.
In definitiva, a sancire la presenza, o meno, di un futuro per l'ippica italiana saranno questi pochi giorni che ci dividono dall'approvazione della legge di stabilità per il 2016 e, anche se nessuno vuole crederci veramente, mai come ora la situazione del settore è stata tragica.
Madre di talenti ed eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, oggi l'ippica italiana si ritrova a rappresentare all'estero l'esempio più negativo di gestione del comparto ippico, ora, siamo il concreto esempio del "cosa non fare" per evitare la morte di un settore produttivo, tradizionale e importante, come quello dell'ippica.