Equitazione in lutto per la morte di Lucio Lami
CULTURA e sport piangono Lucio Lami. Dopo breve malattia, il Maestro di giornalismo si è spento il giorno di Pasqua nella sua casa milanese. I funerali domani, martedì, alle 11 nella chiesa dei SS. Apostoli in Piazza Missori a Milano.
Toscano di famiglia, era nato a Milano nel 1936. In gioventù ufficiale nel Savoia Cavalleria, aveva poi illuminato lo sport equestre come fondatore de Lo Sperone e delle Edizioni Equestri. Ha fatto epoca un suo intervento controcorrente dopo la vittoria di Graziano Mancineli alle Olimpiadi di Monaco nel 1972. Di lui è stato giustamente scritto che "sta al giornalismo come i D'Inzeo stanno all'equitazione e Luchino Visconti sta al cinema".
Esordì nel giornalismo nel 1960 nel quotidiano La Notte, lavorando poi con i grandi editori dell’epoca: Angelo Rizzoli, Arnoldo Mondadori, Edilio Rusconi, Gianni Mazzocchi.
Nel 1974, con la nascita de “Il Giornale”, entrò a far parte della redazione di Indro Montanelli e per oltre vent’anni ha viaggiato in tutto il mondo come inviato speciale e corrispondente di guerra. E’ stato sui fronti di Cambogia, Laos, Afghanistan (settecento chilometri a piedi nel Paese occupato dai russi), Prima e Seconda Guerra del Golfo, Libano, Ciad, Polisario, Somalia, Angola, Mozambico, Nicaragua, Panama, Salvador, Perù… Memorabili le sue interviste ai grandi personaggi di tutto il mondo, da Pinochet a Khomeini, dai Beatles a Saddam Hussein.
Per anni si è occupato dei rapporti tra politica e cultura: ha fondato la rivista Commentari, chiamando a collaborarvi le grandi firme internazionali, da Popper a J.F.Revel.
Lasciato Il Giornale ha diretto il quotidiano L’Indipendente.
Per la sua attività giornalistica ha vinto il Premio Max David (1980), il Premio Hemingway (1986), il Premio alla carriera “Ultimo Novecento” (Astrolabio) (2007). Come scrittore e saggista ha vinto il Premio Estense (1981) e il Premio Sacharov (1986) con il volume "Il grido delle formiche" sul dissenso sovietico, il Premio Montale, fuori casa (2009) per la raccolta di poesie di guerra “Vulnera”.
Tra i suoi libri di storia "Isbuscenskij l’ultima carica" e "Le passioni del dragone" sulla vita di Federico Caprilli
La redazione di Cavallo2000 si unisce all'unanime cordoglio porgendo alla famiglia le più sentite condoglianze.