Domani Prix d'Amérique, il trotto mondiale sogna
PARIGI. E' la grande domenica di Parigi. Quella del tempio di Vincennes e della sua corsa faro e mito per tutti gli amatori di quello sport meraviglioso che è il trotto. Il Grand Prix d'Amérique è qualcosa che va oltre una corsa di cavalli. Un rito, un cerimoniale che non ha pari, l'omaggio agli Stati Uniti, quel cavallo vestito della bandiera a stelle e strisce che apre il defilé, i magnifici 18 pronti per le grand départ, la partenza che è una danza di mosse per assicurarsi la miglior posizione al segnale, tutti su un unico nastro, là dove l'occhio incontra come fondale il bosco. Poi il boato della folla che affolla l'immensa cattedrale, il massimo per un appassionato e anche per un neofita, preso per mano dalle hostess e guidato anche per effettuare un ticket o trovare un servizio di ristorazione. Le magliette dei fans, con Timoko che sui social è il campione del Sud-Ovest che ha tanti follower come se fosse una celebrity del jet set internazionale. Poi la stampa tecnica, Paris Turf, Week end e siti che fanno a gara a proporvi la loro lista di favoriti e anche le sorprese. Il borsino delle chances dell'Amérique 2015 è da tempo indirizzato su Up and Quick, il normanno guidato da Bazire. La prima alternativa del betting è Texas Charm, la chance di casa Dubois. Nei nomi caldi anche Tiego d'Etang, un cavallo esplosivo nel finale se prenderà la partenza giusta.
La suggestione è per Roxanne Grif, la Première Dame del montato che tenta un clamoroso doppio a distanza di sette giorni. I francesi rispettano molto gli 'etrangers', video e articoli nei giorni di vigilia dedicati agli svedesi Mosaique Face, che è la scelta di Vercruysse, e Solvato, americano di nascita e scandinavo di colori e di attività. Ha già colpito nel meeting questo Donato Hanover visto in palla nell'ultimo lavoro a Grosbois in compagnia della stellina yankeee Maven - allevata dalla Nuova Sbarra. La femmina è una cavalla veloce ma di taglia piccola, la distanza sembra una scalata per una migliarina come lei, una freccia del Meadowlands nell'ordine del 1.09 al km. La corsa per lei potrebbe essere sempre in Francia ma al tepore della Costa Azzurra in marzo, il Criterium de Vitesse.
Sui pennoni di Vincennes sventolerà anche il tricolore per tre nostri rappresentanti nella classicissima che si disputa dal 1920: l'italiano di Francia Olmo Holz, accompagnato da molta fiducia. Una cavalla di classe come Linda Di Casei, per lei l'Amérique è una sorta di premio alla carriera che va anche al team dei Gocciadoro che l'ha tenuta in meravigliosa longevità atletica in tante stagioni di trionfi su tutte le piste. Poi un figlio di Varenne, Napoleon Bar, per la gioia della famiglia Stecca che ne è proprietaria, per l'orgoglio dell'allevatore, Truccone, e per un'idea di Enrico Bellei il driver che ha insistito per correre con l'otto anni nato in Piemonte e con un piano di gara preciso: non la consueta corsa in avanti che ha premiato ad Enghien nel 2014, ma un impiego all'attesa. Secondo l'Imperatore dei guidatori, Napoleon Bar venendo da dietro potrebbe mettere in campo tutta la potenza ereditata dal Capitano in quel finale della dirittura di Vincennes che è uno splendido dipinto dove tutta la bellezza di una grande corsa di cavalli al trotto sublima una grande storia come il Prix d'Amérique. Un evento, uno spettacolo unico, assolutamente da non perdere. Tutti a Parigi, amici dell'ippica. (p.all.)