Cavalli a Roma, l'AIA presenta le biodiversità equine
L'AIA comunica “Tra i tanti modi di identificare la parola ‘cavallo’ (qualcuno la associa ad ippica, corse, scommesse, altri al tempo libero, alla natura, alle passeggiate ed al relax), noi allevatori intendiamo anche dire biodiversità, difesa di un patrimonio storico e culturale nazionale che altrimenti andrebbe disperso: un lavoro che trova la sua essenza nell’attività di tenuta dei libri genealogici e del registri anagrafici delle razze equine allevate sul territorio italiano”. Così il presidente dell’Associazione italiana allevatori (Aia), Pietro Salcuni, ricorda il senso della partecipazione del Sistema Allevatori alla kermesse “Cavalli a Roma”, appuntamento di rilievo per il panorama equino in programma presso gli spazi fieristici della Capitale.
Per questo ancora una volta con orgoglio gli allevatori italiani possono presentare un significativo “spaccato” dell’allevamento equino nazionale: dal Bardigiano all’Haflinger, dal Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido (Caitpr) al Maremmano, fino al Murgese (razze di libro genealogico), per passare poi al Salernitano, Tolfetano, Monterufolino, Pony di Esperia, Persano, al Cavallo Romano, agli asini Sardi, dell’Asinara ed all’Amiatino (registi anagrafici). Questo è quindi solo un esempio della vetrina della biodiversità presente sul territorio del nostro Paese che sarà rappresentata nell’area espositiva “Italialleva”. Una biodiversità che è possibile ancora apprezzare grazie al costante e paziente lavoro degli allevatori aderenti al Sistema organizzativo nazionale.
Un’opera non solo di conservazione, ma anche di valorizzazione di un patrimonio equino rappresentativo di molteplici attività umane sul territorio, che vanno da quelle legate al turismo, a quelle strettamente agricole, fino a quelle sportive. Negli appositi spazi messi a disposizione dagli organizzatori il pubblico avrà modo di “toccare con mano” le specificità delle razze e popolazioni equine esposte e le loro diverse attitudini.
Tra queste, il presidente Salcuni ricorda anche le attività a forte impatto sociale come quelle che vedono impegnate alcune razze equine italiane a fianco del recupero di persone con disabilità, molto spesso giovani e giovanissimi, o a tutela del territorio, legate alle ippovie ed al turismo equestre.
Consapevoli del ruolo istituzionale che gli compete, il Sistema Allevatori si è anche impegnato in prima persona sotto il profilo della tenuta dell’anagrafe degli equidi, indispensabile base di partenza per dare la necessaria trasparenza al settore, ad ogni livello.