''Benessere del cavallo, ho vinto la mia battaglia''
Caro Cavallo 2000 e cara Maria Lucia, il poco tempo che ho a disposizione non mi consente di viaggiare in internet e il ricevere il tuo “giornale” mi ha stimolato ed ho letto la felice notizia dell’apertura di queste pagine sul benessere del cavallo. L’attenzione che si sta sviluppando su questo argomento in tutta Europa in quest’ultimo periodo, non mi può che fare contento ed orgoglioso: contento perché al fine, nella pratica e non solo formalmente, viene riconosciuto al cavallo uno status di essere vivente e non di macchina usa e getta; orgoglioso perché vedo soddisfare timidamente gli sforzi che da trent’anni porto avanti con questo obbiettivo. Vorrei ripercorrerli brevemente con te che sei stata compagna di questo viaggio insieme ad altri amici.
Ho iniziato ormai trent’anni fa con un centro di ricerca sulla dinamica del cavallo (Centro Ricerca sull’Equimozione) che ha coinvolto, in modo del tutto volontario, cavalieri internazionali, chiropratici, veterinari, fisiatri e ortopedici e con questi contributi siamo giunti a sviluppare ipotesi di attività mirate al miglior benessere del cavallo per un suo utilizzo “etico”. Dodici anni fa con la Società Italiana di Arte Equestre Classica ( S.I.A.E.C.), di cui mi onoro di essere presidente, abbiamo prodotto un giornale “Equitazione sentimentale” che combatte sulla breccia da undici anni, divulgando un’informazione che ha il suo nucleo centrale nella responsabilità etica del cavaliere e nel benessere del cavallo. Successivamente, la campagna per il “Riconoscimento del cavallo quale patrimonio dell’umanità” presso L’UNESCO ci ha fatto conoscere ed unire le forze. Però, nonostante i nostri sforzi e le oltre cinquecento firme raccolte tra cavalieri, personalità del settore ed in generale della cultura, non fummo supportati adeguatamente per scarso interesse e la campagna fallì perché probabilmente non erano maturi i tempi ed al cavallo furono preferiti, se non erro, i Pupi Siciliani; ma quell’esperienza ha fatto sì che alcune associazioni, la S.I.A.E.C., L’Auriga Onlus, Cavalgiocare, Equitare Edizioni e la Lega Attività Equestri della UISP sotto il marchio de “il Sogno del Centauro” sviluppassero poi molteplici iniziative e dibattiti: Il cavallo patrimonio dell’umanità; Imparare ed istruire in altro modo; Cavallo e benessere; Il benessere del cavallo etc sino a quello dello scorso anno svolto alla Fiera Verona, su “ Equitazione sportiva ed etica“ che, col patrocinio dell’università di Teramo, ha coinvolto il Col. Christian Carde, ex Ecuyer en chef del Cadre Noir e presidente di Allege-ideal, e il Dr Gerard Heuschman veterinario FEI, autore del libro “Il dito nella piaga” e membro fondatore dell’Associazione Xenophon.
E' STATO il primo incontro tra associazioni che operano in Europa con differenti sfaccettature, ma sempre col medesimo obbiettivo del benessere, e ci ha consentito di dire che abbiamo un uditorio molto più vasto di quello che potevamo pensare, ma ciò comporta oltre alla soddisfazione, anche una responsabilità gravosa. “Il sogno del centauro” sente la responsabilità che le campagne sin qui sviluppate gli hanno attribuito e nonostante la perdita di alcuni aderenti, continua con tenacia la propria opera ed invita le associazioni che operano sullo stesso terreno ad aggregarsi, nel rispetto totale dell’autonomia di ciascuno, per poter svolgere, con la collaborazione, un’azione più incisiva. Nel frattempo prosegue con iniziative importanti, sempre con l’obbiettivo del benessere del cavallo, a cui si è aggiunto anche il benessere dei cavalieri cosiddetti normodotati.
Abbiamo da quattro anni attivato corsi di formazione per l’ apprendimento e l’insegnamento di tecniche di equimozione e isodinamica che usano metodi fra i più moderni ed evoluti in campo motorio sia per principianti, sia per cavalieri ed istruttori a cui, a tutt’oggi hanno già partecipato circa 150 cavalieri e sono stati diplomati più di cinquanta tecnici che operano in Lombardia, Veneto, Friuli, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Puglie.
Come vedi anche se ci incontriamo e sentiamo molto meno di quanto sarebbe necessario, il lavoro sul benessere del cavallo continua con alacrità. Per la prossima fiera di Verona abbiamo l’intenzione di dar vita ad una forma nuova di conferenza, performance teatrale + dibattito, che partendo dalla figura di Nuno Oliveira, nel ventesimo anniversario della sua morte, colleghi i suoi insegnamenti con il dibattito in corso sul benessere del cavallo. L’impresa è ardua per la mancanza di fondi, ma a ciò siamo abituati e tenacemente perseguiremo l’obbiettivo, come con tenacia abbiamo fatto sin ora. Mi fa molto piacere sapere che la schiera di coloro che danno battaglia nella difesa e per il rispetto del cavallo si va ogni giorno allargando e colgo l’occasione offertami da “Cavallo 2000” per fare un appello a tutti coloro che vorranno collaborare con noi: siamo aperti a tutti i contributi, chi volesse contattarci può farlo inviando una mail a dotmaz@dr.com.
Mi auguro di poter collaborare a questa tua iniziativa con scritti più specifici e utili, nel frattempo ti abbraccio con affetto nella speranza di fare ulteriori e rapidi passi in avanti in questa battaglia di civiltà Cordialmente
GIANCARLO MAZZOLENI