Roma, 14 Aprile 2021
Bambini e pony insieme per ricordare un grande condottiero e la sua impareggiabile cavalleria: quei Numidi alleati di Cartagine che batterono i Romani nelle pianure pugliesi 2.200 anni fa...«Spero che questo manifestazione diventi un appuntamento annuale per sensibilizzare l'opinione pubblica e le autorità locali sulle problematiche legate alla concreta integrazione dei portatori di handicap.Questo mio PONYDAY© (un AAA o Animazione con gli Animali) offre un'attività di gruppo basato sul gioco: il bambino viene messo in condizione di imparare da solo, in maniera divertente e stimolante, con un animale della sua taglia e senza rischio di blocchi.
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di Paolo Allegri
Novant'anni fa nasceva un sauro di nome Ortello che avrebbe scritto pagine memorabili nella storia del nostre galoppo. Un robusto passista che avrebbe vestito tra il 1928 e il 1930 la giubba nera con cuciture bianche del nobile Giuseppe De Montel, fantino Paolo Caprioli. Ortello vinse 16 delle 18 corse disputate. Cinque corse con quattro vittorie a due anni, con l'alloro del Chiusura davanti alla forte Erba, e il secondo posto nel Gran Criterium. Formidabile la stagione dei tre anni, con sei corse, cinque successi e il secondo posto nel Chiusura. Le vittorie nella sua seconda annata sono autentiche perle del turf: Derby, Italia, il Milano battendo il francese Pinceau, il St Leger e la consacrazione internazionale nell'Arc a Parigi: sconfitti il francese Kantar e il tedesco Oleander nell'edizione del 1929...
PISA. Le delicate atmosfere di San Rossore e tra quei pini la galoppata di marzo nel Premio Pisa, la Milano-Sanremo del purosangue. Pisa e le sue diritture, le piste di allenamento, l'incanto dei pini marini, il clima ideale per trascorrere l'inverno e preparare le classiche. Tesio che scendeva al Grand Hotel Duomo con i suoi dormelliani che su questo paradiso, da far invidia anche alle piu' celebrate Newmarket e Chantilly, sbocciavano in primavera verso le classiche. "Il Derby si corre a Roma ma si prepara a Pisa", amava dire il geniale piemontese...
di Antonio Lupo
Pensavo al Derby e ogni anno sognavo di vivere la sua giornata di gala sulle tribune di Roma. Nell’attesa di quel pomeriggio, che sarebbe alfine venuto, seguivo da Milano le immagini in bianco e nero sulle Tv piazzate negli angoli più remoti di San Siro, deliziato dalle cronache di Alberto Giubilo e dalle sue note accurate nello scenario fulgente delle Capannelle: Rio Marin, gigante biondo, sotto il pungolo di Songkoi, il piccolo rivale della Sila vinto dopo una retta senza respiro , perché così doveva consumarsi quell’impari lotta tra il titano della Mantova e il campioncino di Berardelli, Fils d’Eve emerso di slancio a punire un Asopo troppo sicuro di sè...
Dicevano che Arpisella fosse severo, dispotico, isolato nella sua torre d’avorio, per molti inavvicinabile, consapevole delle proprie conoscenze ippiche, uniche e mai più riscontrate in altri esperti del settore. Era esigente certo, nel lavoro, ripeteva, si condensa la vita, da tutti pretendeva il massimo anche dall’ultimo arrivato che ero poi io, in quella redazione dello Sportsman fine anni 50. Ma ti accorgevi invece che era diverso, comprensivo e tollerante per quanto lo consentissero i nostri errori e le nostre distrazioni...
Il Gran Premio Firenze, ouverture della stagione classica dei 4 anni indigeni, è il piu' antico gran premio del trotto gigliato. La sua origine data 1939 (Finarium Great vinse in 1.25.9 guidato da Marcello Baldi per la casacca bianco-blu di Gian Antonio Pogliani) e all'abbrivio di un lungo romanzo la formula è quella della sfida per 4 anni ed oltre sul doppio chilometro. Il prix fiorentino decolla negli anni Cinquanta, quando assume un'identità precisa e un ruolo importante nella programmazione nazionale come confronto tra i tre e i quattro anni, con questi ultimi che rendevano venti metri ai piu' giovani in una prova ad inseguimento.
di Adolfo Cotronei
IL TRIONFO DI NEARCO di Adolfo CotroneiDal Corriere della Sera del 27 giugno 1938 “… I concorrenti sono ora sul fondo della dirittura e si avvicinano al passo verso i nastri per l’allineamento. L’orologio segna le 16.50; è già un’ora di ritardo sul programma. Proprio innanzi alla nostra tribuna della stampa, i puledri scattano. La partenza è pronta e nessuno è sacrificato. Pietro Gubellini si trova subito nel centro del gruppo e non forza per avvantaggiarsi, poiché gli ordini sono ben chiari. Nearco non deve fare la corsa in testa, ma seguire in buona posizione...
di Roberto Cesari
Già dal 1838 la Società Fiorentina Corse aveva importato alcuni razzatori purosangue dall’Inghilterra,così come era avvenuto in Piemonte e nel Salernitano,allo scopo di avviare l’allevamento del galoppo in Italia, ma il risultato fu solo parziale,giacché verso il 1890 l’ippica italiana era ancora dilaniata da una lotta intestina fra i puristi, sostenitori del purosangue inglese ed i mezzosanguisti,che godevano del potente appoggio governativo.Attraverso il Jockey Club,fondato nel 1875, si erano sviluppati un indirizzo strategico centrale ed una specifica regolamentazione, unitamente alla redazione del Libro Genealogico...
L’eclettico e munifico conte Anatoli Demidoff,nato nel 1812 a Firenze da famiglia russa, a soli 21 anni volle fondare nel 1833 ,a Chantilly, la Societé d’Encouragement pour l’amélioration des Races de Chevaux en France, vale a dire l’attuale Jockey Club francese.In quel tempo la classe dirigente era formata esclusivamente da nobiluomini di chiaro stampo anglogallico, come dimostrato nell’atto costitutivo, in cui, ad eccezione di Demidov e del suo amico russo,il Principe di Moscova, compaiono come fondatori altri dieci importanti nomi a livello europeo,fra cui alcuni esponenti di spicco appartenenti ad antiche e prestigiose casate:il conte di Cambis,Lord Henri Seymour...
MONTECATINI. Nello Bellei, che il Sesana ricorderà sabato prossimo con il Gran Premio dei 4 anni a lui intitolato, per decenni ha rappresentato assieme a Vivaldo Baldi una delle due sponde della Montecatini che ama il trotto. Se nei meravigliosi anni Sessanta e nei Settanta a Milano ti dividevi tra Mazzola e Rivera, nella città delle terme il derby si giocava all'ippodromo. Il Sesana per tanti ragazzi era un po' il Paese dei Balocchi e come entravi sceglievi se essere belleiano o vivaldiano. Nello Bellei era nato a Modena nel 1930...
di Maurizio Vignuda
ADRIANO, uno dei più grandi imperatori romani. È noto il suo amore per l’arte e la cultura.Basti ricordare che il Pantheon,il monumento meglio conservato di Roma antica,è giunto fino a noi nel rifacimento adrianeo.Meno conosciuto,ma comunque degno di nota,è l’autentico amore di Adriano per i suoi cavalli...
di Marialucia Galli
CAPITA, a volte, che tra genitori e figli le cose non girino per il verso giusto. Se poi si arriva anche a mettersi le mani addosso, vuol dire che va proprio di schifo. Ma quando un padre si mette in testa di far strozzare il figlio per offrirlo in sacrificio agli dei, altro che ‘complesso di Laio’, (il quale, per inciso, in quanto padre di Edipo, avrà pur diritto ad un posto, anche di seconda fila, nella storia della psicoanalisi)! Altro che gioco delle parti fra Eros e Tanathos! Roba da manicomio criminale, altro che! Ed è proprio quello che capita al giovane Pelope che, ritrovandosi per padre un invasato come Tantalo, ad un certo punto passa il più brutto quarto d’ora della sua vita...
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