Roma, 27 Gennaio 2021
di Marialucia Galli
Curve a gomito e tutte in salita. Un rosario di giorni arrancati, il 2020. L’ultimo, poi, come il traguardo di Dorando Petri. Che arriva alla fine della maratona, ai Giochi Olimpici di Londra 1908, sorretto dalle mani solidali di un giudice di gara, prima di schiantare, mente offuscata e svuotato di forze, in terra. Salvo qualche altra ira di Dio, su cui i titolati di scienza (su coscienza sospendiamo il giudizio) tornerebbero di sicuro a giocarsi primati e prestigi a pari e dispari mentre, di sponda, donne e uomini della politica li inseguirebbero chi scodinzolando e chi abbaiando, tocca all’anno nuovo voltare pagina.
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Reggia di Caserta: muore un cavallo.Con una nota, che somiglia tanto alla neutralità di un ordine di servizio interno, la Direzione della Reggia di Caserta comunica che si dispiace tanto per l’accaduto.L’ “accaduto” si racchiude in una frazione di secondo: il cavallo, che sta trainando una carrozza di visitatori, di colpo schianta. Sacco vuoto, stramazza in terra e lì resta. Fine passeggiata turistica, fine vita...
IL DEMONIO come lo vede scappa. E ha ragione povera creatura. Da quando Dunstan il maniscalco glie ne ha inchiodato a forza uno sullo zoccolo biforcuto, e per il dolore ha visto tutte le stelle del firmamento, non si è più ripreso. Da allora, povero diavolo, come annusa un posto dove è appeso un ferro di cavallo, gira i tacchi e smamma. Non è provato, però pare che al nostro maniscalco quel fatto abbia portato bene...
QUALCUNO pensa che i proverbi siano la saggezza dei popoli. E forse esagera. Qualcun altro è convinto che siano solo banali ovvietà camuffate di arguzia. E forse è un po’ troppo severo. Poi c’è chi li liquida come un incastro più o meno casuale di parole che nulla esprimono se non la elementarità di una rima, buona solo per nenie, cantilene e filastrocche. Rispettabili scuole di pensiero. Che reggono, però, fino a quando non si imbattono in uno di quelli che scolpiscono qualcosa di non classificabile dall’usuale modo di percepire la realtà.
160.000 visitatori, né uno di più né uno di meno. Dal 2014 che piova o splenda il sole, che la manifestazione venga calendarizzata di novembre (come da tradizione) o di ottobre, il risultato non cambia. Siamo di fronte ad un numero talmente granitico che già prima che la manifestazione avesse inizio ha potuto essere comunicato (come previsione ovviamente) al colto e all’inclito. Insomma una cifra che da più di cinque anni si riproduce uguale a sé stessa come per gemmazione. Al che, delle tre l’una...
Capita che ci si ritrovi ad Ischia per un evento che con i cavalli non ha niente a che fare. Poco male. Anzi, bene. Benissimo. Cavalli o non cavalli, Ischia è sempre Ischia. Tenendo Capri, naturalmente, fuori concorso.E poi, diciamo la verità: non è che al mondo esistono solo i cavalli. Esistono anche, tanto per dirne una, “Terremoti, Vulcani e Nuvole”. Che è esattamente il titolo della interessantissima mostra organizzata, qui ad Ischia giustappunto, dal CREA (Centro per la Ricerca sull’Agricoltura e l’Ambiente) e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
150 anni fa nasceva Caprilli. Cavallo2000 offre ai propri lettori questa "intervista impossibile" Mi riceve al Circolo Ufficiali. Dritto sulla soglia, si inchina in un elegante baciamano. Aspetta che io mi sieda e rimane lì, immobile, in attesa di un mio cenno di cortesia. Non si smentisce il Capitano Federigo Caprilli. Ottenere questa intervista non è stata cosa facile. Ma si sa, chi ha una lunga frequentazione di cavalli riesce spesso a fare cose normalmente ritenute impossibili.
AVRESTE mai creduto che la lotta per l’uguaglianza tra i sessi avesse a che fare anche con l’arte equestre? Eppure a gettare uno sguardo alla storia dell’equitazione in occidente (almeno degli ultimi mille anni) si direbbe proprio di sì.
Il dibattito esploso nelle ultime settimane circa l’iscrizione o meno dei cavalli dpa ( cioè destinati all’alimentazione umana) nei ruoli federali, ha messo in evidenza un problema, che fa da sfondo all’attività equestre ma che raramente viene affrontato a viso aperto: quello della destinazione dei cavalli a fine carriera.
Giulio e Lorenzo sono i protagonisti di una storia che racchiude in sé tutti i requisiti della favola, primo tra tutti il lieto fine. Giulio è un pony connemara di poco più di cinque anni, e non sono stati anni facili. Dopo aver fatto per qualche tempo il “pony da giostra” è entrato a far parte di un centro ippico dove, come tanti suoi simili, lavora con i bambini . La sua vita è certo migliorata anche se si svolge sui binari di una routine spesso poco gratificante.
Una giornata dedicata ai cavalli ed imperniata su come riuscire a comunicare con loro senza forzature e violenze. Questo lo spirito dell’incontro che si è tenuto nel Circolo ippico Pelliccia, a San Marcello Pistoiese, nella giornata di sabato 8 luglio. Organizzatore ed anfitrione dell’evento Marco Pagliai (Addestramento Etologico ) che ha voluto chiamare attorno a se quattro rappresentanti di altrettante scuole di horsetraining: Franco Giani ( istruttore Parelli), Giulia Gaibazzi (Istruttore dell'Ecole de Légèreté) Francesco Vedani (Ars Equitandi) e Christiane Moeller – Laquus ( istruttore Monty Roberts).
…E non ha neanche piovuto” Cosa volere di più per questa 85° edizione dello Csio di Piazza di Siena? A farla da padrone, è stata la vittoria dell’Italia nella Coppa. Una vittoria inseguita, sognata, sperata lungo trentadue anni lunghissimi anni di astinenza. Ma, al di là del risultato sportivo, due ulteriori indicazioni danno il segno dei tempi: una unità di squadra che è emersa in gara e nelle dichiarazioni successive e le tribune stracolme di pubblico.
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