Roma, 8 Marzo 2021
di Giulia Gaibazzi
Quello che ho imparato negli anni è ad andare avanti per la mia strada come fa la gocciolina d’acqua che passa nella roccia. Prima di tutto ho imparato a sognare, e poi che con la determinazione e la perseveranza, ma anche con la pazienza, posso realizzare i miei sogni, come la goccia d’acqua appunto che alla fine passerà la roccia. I miei cavalli sono parte della mia famiglia e nell’ultimo anno mi sono messa alla ricerca di un nuovo membro. Ma chi scegliere come compagno di una vita? Ho una innata, forse malsana, tendenza alla praticità, perseguo scopi dopo scopi e forse dovrei imparare proprio a fare le cose per il semplice fare, senza pensare.
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Dopo un'estate molto particolare mi ritrovo a riflettere sul ruolo che il cavallo occupa quando si trova al nostro fianco. La particolarità di quest'ultimo periodo è stata segnata, come credo per tutti, prima da un look down che ci ha costretti a fermarci e a pensare, poi da una strana ripresa della vita “diversamente normale”. Nel mentre ho purtroppo perso la mia giovane Purosangue, la quale era una mia grande amica, ma soprattutto di cui ero, e per cui mi sentivo, pienamente e direttamente responsabile.
Alle soglie dell’andata in stampa mi trovo a riflettere su questo progetto per me così importante che tra poco vedrà finalmente la luce. Scrivere un libro, sperando che faccia la differenza, non è facile. Mi avevano avvisata che sarebbe stato un percorso lungo e a tratti faticoso ma sinceramente non credevo tanto! Nel dire questo tradisco l'orgoglio per un testo che, mano a mano che prendeva forma, si delineava all'altezza in primis delle mie aspettative...
Il 15, 16 e 17 febbraio scorsi si e svolto il progetto Convegni in Campo alla fiera Cavalli a Roma 2019, un'iniziativa che ha visto relatori diversi impegnarsi in prima persona per il rispetto del cavallo e la migliore convivenza con l'uomo in modo rivoluzionario nel contesto fieristico: i relatori parlavano, ma i loro cavalli sono stati lasciati a casa. Quando mi è stato chiesto di partecipare ho accettato subito volentieri, amo parlare e sentir parlare di cultura equestre, sempre meno invece mi piacciono gli spettacoli.
Tutti vorremmo essere in grado di risolvere i problemi comportamentali del nostro cavallo, è un classico,. Su locandine e pubblicità di addestratori si trova scritto: risoluzione problemi, addestramento cavalli difficili e cose simili. Agire su un comportamento è solo la punta dell'iceberg. Il compito più difficile è capire perché il cavallo manifesta quel comportamento, se non lo facciamo correttamente rischiamo di agire sugli effetti e non sulle cause....
In molti siamo cresciuti applicando il principio di comodità-scomodità per addestrare i cavalli. Il concetto è semplice, viene applicata una pressione sino a quando il cavallo non manifesta il comportamento voluto, a questo punto si interrompe lo stimolo e il cavallo associa una sensazione di sollievo alla risposta data che viene così incentivata. Si tratta di un tipo di rinforzo, aumenta cioè la possibilità che si manifesti il comportamento associato, negativo, nel senso che il rinforzo è dato dal togliere uno stimolo. Questo tipo di apprendimento è di tipo operante.
Oggi il cavallo condivide la vita con l’uomo in una maniera diversa dal passato, non ci serviamo più della sua forza nel lavoro di tutti i giorni, il nostro cibo non viene più dalla sua opera nei campi ne lo adoperiamo per spostarci, andare al mercato o fare la guerra che, aimè, viene comunque perpetrata ma con mezzi più moderni. Che ruolo ha quindi il cavallo nelle nostre vite di uomini occidentali? Ormai estinto in natura, non più impiegato nel lavoro, rimane un compagno nel nostro tempo libero, nello sport e come animale da compagnia.
Cosa potrei augurare di meglio a me stessa e a tutti i miei amici? Guardo i miei cavalli brucare vicini, si muovono lentamente, Lady si allunga per sfregarsi il muso su un arto, Graya alza il collo per guardare lontano annusando un odore sconosciuto. Asfaloth e Honey guidano il piccolo gruppo definendo la direzione all'unisono senza smettere di pascolare.
Assistendo alle dinamiche del mio piccolo branco di cavalli domestici, di volta in volta ho piccoli aneddoti o osservazioni che mi fanno riflettere. Il branco di Predarezzo, chiamiamolo così per via del nome della località, è composto da Asfaloth, un castrone che riveste a tutti gli effetti il ruolo di stallone, e dalle sue tre femmine, la matriarca per età e attitudine Honey, la giovane ed esuberante Graya e la più piccola Lady, il soggetto che da meno tempo è stato inserito nel contesto sociale del branco.
Per il primo anno ho partecipato a Fieracavalli con un cavallo, il mio compagno di avventura è stato Orfeo, stallone Bardigiano di proprietà dell’allevamento Cattaneo Boris. Da piccolina la fiera era un occasiona da non perdere, un evento che aspettavo con ansia. Ricordo le foto con i cavalli più colorati che incontravo, ricordo gli Shire e i butteri con la loro mandria ed i loro puledri. Per me tutto era bellissimo e affascinante.
Diversi cavalli mi hanno occupato tempo e mente quest'estate, in particolare due stalloni, uno ospite per la doma tre mesi e uno in lavoro che invece rimarrà più a lungo. Cercando di gestirli al meglio ho riflettuto parecchio sul loro essere stalloni in ambiente domestico, riporto qui alcune considerazioni.Una prima cosa è certa, la gestione di un cavallo intero non è semplice, soprattutto avendo a cuore che non rimanga per la vita isolato in un box.
Permettere ai cavalli di vivere in gruppo invece di isolarli non sempre è la soluzione più semplice per la nostra gestione ma sicuramente è la più rispettosa della loro natura e, decisamente affascinante, ci permette di osservarne le interazioni ed evoluzioni tra i diversi individui. Il cavallo sarà più equilibrato e sereno, l’equitazione che pratichiamo e la relazione con lui non potrà che subirne gli effetti positivi.A livello gestionale, gli spazi dovranno essere adeguati in termine di estensione (non necessariamente spazi enormi ma sicuramente maggiori dei nove metri quadrati del classico box) e organizzati in maniera non pericolosa per gli animali...
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