Saint Simon, lo stallone che piaceva a Federico Tesio
Primavera 1883, Newmarket il giorno delle 2000 Ghinee. Lord Falmouth per la terza volta rientra vittorioso nel tondino del dissellaggio alle redini questa volta del suo Galliard, un rampollo di Galopin con in sella Fred Archer che sta alla storia dei fantini come Piggott e Dettori. Proprio mentre il cavallo sigla la classica, in tribuna si accascia mortalmente il Principe ungherese Batthyany ( una sua discendente, la Contessa Margherita farà rivivere la giubba di famiglia un secolo dopo) . Il nobile aveva appena fatto domare un due anni anche lui figlio di Galopin e, come si conveniva all’epoca, lo aveva iscritto a tutte le classiche. La madre si chiamava St Angela, una figlia di King Tom e la seconda madre era Adeline da Ion. La morte del Principe Batthyany determinò la necessità di un dispersal e cosi anche il due anni passò sotto il martello del banditore. Per 1600 ghinee se lo aggiudicò il Duca di Portland che cosi , forse un pochino anche inconsapevolmente, divenne il proprietario del cavallo che ha inciso nello sviluppo genealogico del Turf al pari di Nearco. Ebbene si, stiamo parlando di Saint Simon , per Federico Tesio e non solo per lui, lo Stallone. Problema : i regolamenti e la tradizione, soprattutto in quella epoca, erano sacri in Inghilterra, patria del Turf. Un comma appunto del regolamento del Jockey Club portò all’annullamento di tutte le iscrizioni fatte dal Principe Batthyany. Niente da fare, Saint Simon non potrà disputare alcuna corsa classica, ecco perché non troverete mai il suo nome in quegli albi d’oro. Beh tanto è un tardivo… si dice sempre cosi. Fatto sta che , a quel punto, fu in effetti meglio attenderlo e soprattutto prepararlo per il circuito di Coppe ,la cui importanza come ben sappiamo era assoluta. La selezione, nella seconda metà dell’ottocento e ancora fino alla seconda guerra mondiale, non poteva prescindere dalle grandi prove sulla lunghissima distanza e su tutte la Gold Cup con i suoi 4000 metri . Tardivo forse ma di carattere altrettanto. Ci aiuta la descrizione di Enrico Canti, cantore di corse e di cavalli negli anni centrali del 900. –“ Era un magnifico cavallo che quando galoppava sembrava essere sotto l’influsso elettrico tanta era la sua nevrilità, in gran parte trasmessa a tutti i suoi discendenti : basti ricordare Ribot e Tissot i quali, nonostante il carattere apatico di Tenerani, a distanza di 80 anni dimostrarono un certo nervosismo. Si racconta che una mattina in lavoro il famoso fantino Fred Archer per vincerne la pigrizia lo toccò con gli speroni : il cavallo partì come un fulmine e sparì all’orizzonte tra la costernazione del proprietario e dell’allenatore. Lanciatisi sulle tracce , ritrovarono Archer appiedato, il quale teneva Saint Simon per la briglia, che esclamò …. fin che vivo non toccherò più questo cavallo con gli speroni, esso è una locomotiva sbuffante”. Cosi Enrico Canti nel tramandarci il racconto che il trascorrere del tempo come sempre colora un po’ di avventura. In ogni caso, classiche a parte, nessun dubbio che Saint Simon sia stato un campione. Non ci piove. Ha corso da 1600 a 4000 metri senza mai soffrire il che significa che ha sempre vinto, non guasta. Tanto per dire, la sua Gold Cup la portò a casa per 20 lunghezze su Tristan. Nella Goodwood Cup seminò per le solite 20 lunghezze il laureato del St Leger Ossian. Le due Coppe vinte sono anche i “ neretti” esibiti dalla sua carriera , comunque 11 su 11 anche in quella epoca di pochi partenti sono un biglietto da visita importante. Tanto più che avrebbe potuto sempre recriminare sulla assenza nelle classiche che , ovviamente, avrebbe vinto. Nessuno può dire il contrario. L’ippica è uno dei rari mondi in cui a volte l’assente ha ragione. Il problema non è rappresentato dal suo score agonistico, è ciò che ha fatto in razza ( ha vissuto 27 anni) che lo definisce grande come Eclipse da cui discende attraverso King Fergus e altri discendenti fino appunto a Galopin, primo snodo genealogico 100 anni prima circa. Invece 60 anni dopo sarà Nearco ad assumere la eredità di entrambi e forse oggi è tempo magari anche di voltare pagina ed individuare il continuatore di Nearco un po’ più vicino ai nostri giorni. Vien subito da pensare a Northern Dancer ma il dibattito è aperto. Da Saint Simon , esattamente come da Nearco, discendono diversi rami dominanti :Persimmon, Florizel, Chaucer, Rabelais, St Frusquin, William the Third, Diamond Jubilee. Mettiamo subito le carte in tavola anche per ciò che concerne il nostro paese che , grazie a Giuseppe De Montel, ha potuto alimentarsi con il sangue di Saint Simon attraverso Havresac che troviamo in Ribot e Nearco, cosi ci rendiamo conto. Il Senatore ha sempre inseguito, ove possibile Saint Simon. Ha creato Ribot in linea diretta come tutti sappiamo : Saint Simon, Rabelais, Havresac, Cavaliere d’Arpino, Bellini , Tenerani. Ha rinforzato e irrobustito il pedigree di Nearco attraverso Nogara che era una figlia di Havresac ( pur se del rivale De Montel, Tesio se ne servì eccome) e scelse Pharos perché ( ovviamente come Fairway) vantava come madre Scapa Flow che era una Chaucer ovvero un Saint Simon. Quindi attenti bene : Nearco è quattro per quattro su Saint Simon e come sappiamo tutti il Mago in Ribot ci presenta, rovesciato, l’incrocio di Nearco ovvero Havresac, cioè Saint Simon, con Pharos padre di El Greco a sua volta padre di Romanella. Fedele sempre al suo Saint Simon. Lo troviamo infatti ovviamente in Niccolò dell’Arca, in Apelle che è 3 per 4 su Saint Simon. Ha fatto prove generali con Cranach inviando Chuette a Cannobie che aveva nonno Saint Simon che troviamo ricorrere tre volte in Botticelli e , sia pure in quinta generazione anche in Donatello per non dire degli altri. Se per il Senatore era l’oro da ricercare , attenti bene che lo fu anche per gli altri grandi. De Montel chiaramente attraverso Havresacc lo usò a profusione e i suoi due fuoriclasse Ortello ( seconda madre da Rabelais) e Orsenigo ( madre da Havresac) lo confermano. Anche il Soldo dei fratelli Crespi non si sottrasse : Archidamia ha madre Archippe da Munibe da Rabelais. Un campione in Italia come Manistee ( derby e due Milano) dell’onorevole Fiammingo era figlio Havresac ed è chiaro che tutta la altra discendenza di Cavaliere d’Arpino sempre ci riporta a Saint Simon. Pensate a Traghetto e Nuccio oppure a Tissot e poi Ortis. La madre di Signorinetta, cosi arriviamo al cavalier Ginistrelli, si chiamava Signorina ed era una Saint Simon. Hyperion, ecco Lord Derby, ha madre Selene che è una Chaucer dunque un Saint Simon. In Citation lo troviamo due volte in sezione materna, Sceptre ( mille e 2000, Oaks, e St Leger) è una continuatrice essendo figlia di Persimmon che insieme a Diamond Jubilee sono stati i due campioni di re Edoardo( ancora principe di Galles ) figli di Saint Simon capaci di Ghinee, derby , St Leger e Gold Cup. Forse Edoardo , sappiamo di dare un dolore a molti, lo dobbiamo considerare migliore di sua maestà Elisabetta. Se torniamo, per chiudere, a Saint Simon ricordiamo che fu il padre anche di Florizel ( Goodwood Cup) che attraverso Doricles e Consol porta a Massine che vinse l’Arco di Trionfo e diede Mieuxcè laureato di Jockey Club e di Paris. Sempre da Saint Simon nacque St Frusquin che ad inizio secolo diede tantissimi buoni cavalli come Desmond cui si deve il derby winner Aboyeur e anche Craganour che vinse le Champion. Il già citato Diamond Jubilee dopo le sonanti affermazioni in patria fece vela verso la Argentina dove si rivelò ottimo stallone. Un altro rampollo del nostro Saint Simon fu William the Third che vinse la Gold Cup e che a noi diede Rembrandt , derby winner. Chaucer che fu due anni buono diede si ottimi vincitori ma fu uno dei primi grandi nonni materni della storia . Lo è di Hyperion e di Fairway e Pharos. Pazzesco e comunque diede anche Prince Chimay che vinse il Jockey Club e diede Vatout, laureto di Poule, che continuò con Bois Roussel e Vatellor. Chiaramente i due immensi continuatori furono Persimmon e Rabelais. Il primo , fratello pieno di Florizel e Diamond Jubilee, oltre a vincere la triplice corona diede campioni come Sceptre, Cheers ( Eclipse), Zinfandel ( Gold Cup) , Keystone ( Oaks) , Perola ( Oaks) e soprattutto Prince Palatine ( St Leger, Eclipse, Gold Cup) capace di essere capolista nel 902, 906, 908, 912. Attraverso Rose Prince che diede Prince Rose arriviamo al grande mare di Prince Bio, Prince Chevalier e Princequillo tutti stalloni caporazza in Europa e America. Rabelais , se ci vedremo al bar vi racconteremo la sua avventurosa storia, fu capolista nel 909, 919,926 . Oltre ad Havresac dobbiamo a lui cavalli come Verdun ( Poule e Paris), Durbar ( Derby), Radames ( Jockey Club) , Biribi ( Arco di Trionfo), Rialto avo di Worden e Le Fabuleaux. Tutto questo avveniva tra il 1890 e i primi anni 20 , epoca in cui Saint Simon , lo dicono i dati , era appunto il Nearco del periodo e per questo che Tesio e non solo lui cercarono il suo sangue ovunque possibile.