Lotteria da Leggenda, lo scatto regale di Vernissage Grif
NAPOLI. Ai 500 finali il plastico del Lotteria era un invito alla vittoria per Vernissage Grif. Il sauro guidato da Alessandro Gocciadoro era nella migliore posizione del mondo in una corsa al trotto, seconda pariglia di fuori, con Vivid Wise As e Matthieu Abrivard che in giallo e verde guidavano sotto la pressione costante di Bleff Dipa, di dentro senza spazio Zacon Gio e al suoi fianchi, ancora all'appoggio come direbbero gli appassionati del galoppo, il biondo figlio di Varenne.
Il rewind di un'edizione spumeggiante della kermesse partenopea riannoda il nastro alla vigilia quando nelle conversazioni tra i giornalisti e i team che si fanno tra i tavoli del ristorante e la hall dell'albergo emergeva un'indicazione precisa sulla forma di Vernissage Grif. "Il cavallo è andato bene in lavoro - diceva Alessandro Gocciadoro -, abbiamo cambiato una briglia e stavolta correremo all'attesa. Gli anni passano e dopo tante battaglie non saremo noi a fare la corsa. Pensiamo in scuderia di avere un cavallo diverso da quello di Cesena". E quella condizione ritrovata, anche grazie a quel passo indietro di Alessandro - quel correre prudente senza mettere presto il cavallo in mezzo alla pista - si era già vista in batteria, con un secondo posto condito da un bel finale.
Nel tourbillon delle eliminatorie erano usciti alcuni grandi della corsa, Cokstile e i francesi, piuttosto deludenti, fuori schema, un flop clamoroso visto il gotha degli allenatori transalpini dei quali erano espressione. Sontuosa era stata, invece, la presentazione del maestro Holger Ehlert, con Zacon Gio che nella sua batteria aveva sfondato dal 6 per poi filare dritto come una spada verso il traguardo dall'alto di una chiara e netta superiorità. Così anche Bleff Dipa, l'altro asso da cuori di Holgerone, nella sua emlinatoria aveva confermato quanto di buono espresso nella sua trasferta francese con una dimostrazione di forza e velocità. Vivid WIse As aveva fatto il compitino, correndo trecento metri con una scelta conservativa di Abrivard, che aveva badato al sodo, puntando ad avere il suo allievo con ancora un pieno di energie per la finale.
Già, l'ultimo atto di una sublime rappresentazione, con tante corse belle, dalla gentlemen d'apertura alle prove per i due anni che hanno rivelato cavalli di cui sentiremo parlare, alla consolazione dominata tatticamente da Bellei e Birba Caf, fuori dalla finale perché penalizzata in batteria dall'attendismo di Abrivard che l'aveva costretta a liberarsi tardi.
La sfilata dei concorrenti sulla pista in erba del galoppo era aperta da Vitruvio, sul sulky c'era Roberto Andreghetti, un ben ritrovato ad Agnano di un guidatore che qui con Mack Grace Sm ha scritto pagine leggendarie.
E, in un avanti veloce, torniamo a quell'ultimo quarto di miglio del final round nella conca flegrea. Vivid Wise As è ancora al comando ma sotto le bordate di un roccioso Bleff Dipa. Zacon Gio è secondo in corda ed ecco che la criniera bionda di Vernissage Grif comincia a fendere l'aria. Alessandro lo ha chiamato e il figlio di Varenne sembra una bottiglia di champagne pronta a stapparsi. Testa alta, mantello lucido, al tramonto della curva Alessandro sposta, si va. Si va. Il cavallo di Montecatini e quello appannato di Cesena sono incidenti di percorso di una carriera che resta memorabile. In questa città che profuma di caffè fin dal mattino e che è un abbraccio per tutto, la musica, i sentimenti, l'arte e oggi anche l'innovazione, nel nuovo polo informatico di ricerca voluto da un grande player internazionale, Vernissage riscrive la sua storia, aggiunge una pagina, la più bella, anche toccante e commovente.
Vivid Wise As in retta accusa lo sforzo di un percorso di testa comodo soltanto nei primi seicento metri, poi divenuto un Everest quando la fatica di un attacco prolungato ha prodotto solo acido lattico e ridotto l'effetto della classe. Così Vernissage Grif scatta regale in mezzo alla pista, la tribuna di Agnano gremita in ogni ordine di posto, lo accompagna con un urlo, con un boato tra lo stupore e l'affetto. Eccolo, il vecchio campione, che si ritaglia una seconda stagione, quella di un autunno dolce dopo un'estate complicata. Vola verso il traguardo il sauro, Alessandro sente un groppo in gola, è troppo grande questa gioia per un cavallo che sembrava aver concluso la sua serie vincente ed invece è rinato, all'improvviso come il sole dopo un temporale estivo. Non riesce a parlare il guidatore emiliano, è il suo primo Lotteria e qualcosa di troppo grande, questa conquista forse inattesa e con un Vernissage ritrovato, d'incanto.
Questa è una corsa unica, come la città che la ospita. Sei le cose che ami. Un Lotteria da Leggenda con quel tappo di champagne stappato in mezzo alla pista e un'onda bionda a coprire ogni granello di sabbia, a colmare di emozione ogni cuore dell'appassionato. La grande famiglia dell'ippica, ritrovatasi a Napoli, ha raccontato una bella storia. Quella di un cavallo di classe e cuore e del suo guidatore, umile da fare un passo indietro. Rispetto, intelligenza, l'umilità di capire un errore e correggerlo. Chapeau!