HorseWatch Project, per studiare stress puledri durante doma
Il parlamento federale tedesco ha approvato nel 2020 una direttiva sul benessere animale la cui applicazione sta suscitando notevoli perplessità e preoccupazioni, per la ricaduta che potrebbe avere sulla preparazione e la partecipazione dei cavalli agli eventi sportivi.La normativa prevede la proibizione dell'allenamento e delle competizioni per i cavalli di età inferiore ai 30 mesi, con riferimento particolare ai soggetti dell'equitazione e con l'esclusione dei cavalli da trotto e da galoppo.
Per verificare la sostanza della nuova regolamentazione nel 2022 è partito un progetto della durata di 5 anni, gestito dall'Istituto ATB di Potsdam - lo HorseWatch Project - allo scopo di verificare e studiare la reazione dei cavalli giovani allo stress durante l'inizio dell'allenamento e l'influenza sul settore dell'allevamento, in modo da fornire linee guida realistiche e fondate sotto l'aspetto scientifico rivolte a tutto il settore per la protezione dei soggetti giovani.
I 5 sottoprogetti dello HorseWatch Project dovranno esaminare le funzioni del corpo, i parametri dello stress, il comportamento, lo sviluppo delle prestazioni e la salute in relazione all'età e all'attività: soggetti giovani, soggetti da equitazione, trottatori e galoppatori. Nel 2027, al termine del progetto i risultati saranno inviati al parlamento perchè approvi la normativa definitiva, con una possibile proposta di adozione anche da parte degli altri paesi membri dell'UE.
Nelle ultime settimane sulla stampa del settore e tra gli operatori sono apparsi a ritmo crescente numerosi articoli che hanno sottolineato la preoccupazione di una possibile estensione delle normative ai cavalli da corsa.Inoltre alla fine dello scorso maggio oltre 60 delegati dall'Europa e dall'America si sono incontrati a Newmarket per partecipare ad un gruppo di lavoro per discutere i cambiamenti della normativa tedesca e la loro possibile ripercussione sul più ampio mondo delle corse.
Il seminario, organizzato a cura dell'ospedale veterinario Rossdales con sede presso l'ippodromo e dell'ex veterinario della FEI Fred Barrelet, ha visto la partecipazione di numerosi veterinari e di addetti del settore sportivo, tra i quali gli allenatori John Gosden e Mark Todd. Il problema per ora non riguarda le corse al galoppo - e al trotto - dal momento che il protocollo regolamentare permette ai due anni di gareggiare dopo un controllo fisico e psicometrico veterinario.
In sintesi si è rilevato che i cavalli sono stati selezionati per innumerevoli generazioni, producendo un animale maturo, atletico, pronto a correre dai due anni in poi. Alla nascita i cavalli sono in genere attivi, eneticamente programmati per stare insieme al gruppo cui appartengono già pochi minuti dopo il parto. Nel primo mese di vita ciascun puledro mostra di muoversi sempre più alla sua andatura, trotto o galoppo.
Numerose ricerche negli Stati Uniti e in altri paesi hanno confermato che un ritardo nell'allenamento può essere controproducente.Il tema del benessere, cui sono direttamente collegate le problematiche emerse alla luce della normativa tedesca, è al centro dell'attività della Federazione Internazionale delle Autorità di Corse al galoppo (IFHA), che in seguito alle decisioni della conferenza del 2 ottobre 2023 ha in programma un summit sull'argomento.