Associazione Mondiale Scommesse Ippiche: rapporto su Scommesse e Corse Cavalli
L'Associazione Mondiale delle Scommesse Ippiche (WoTA) ha pubblicato un rapporto sul ruolo centrale che le scommesse al totalizzatore giocano per assicurare un futuro di successo alle corse di cavalli nel mondo. Il documento intitolato: "Scommesse e Corse di Cavalli: Tassazione, Gioco Responsabile e Contributi alla Società" intende chiarire le ragioni per cui le scommesse al totalizzatore si differenziano da tutti gli altri tipi di gioco.
L'autore dello studio è l'inglese Martin Purbrick, consulente, analista e studioso da oltre 30 anni del settore delle scommesse ippiche, presidente di un think tank che si occupa di legalità delle scommesse e dei reati finanziari ad esse connessi, con particolare attenzione al mondo asiatico.
La ricerca si è basata sui dati forniti da 77 diversi territori.I punti trattati più rilevanti sono i seguenti.
- Le scommesse al totalizzatore sono differenti dalle altre forme di gioco in quanto sono meno rischiose per il giocatore e quindi dovrebbero essere trattate in modo diverso dagli altri giochi.
- Le scommesse al totalizzatore sono diverse da quelle a quota fissa. I profitti del gestore infatti non si basano sulla perdita degli scommettitori, ma sull'insieme del gioco effettuato (il montante) da cui il gestore sottrae le vincite e l'operatore riceve solo una commissione.
- Le scommesse al totalizzatore sono fondamentali per la struttura economica delle corse. Essendo un'attività sportiva e del tempo libero, le corse hanno un impatto economico positivo che apporta parecchie centinaia di miliardi di dollari al Prodotto Interno Lordo degli stati in cui vengono effettuate e oltre 2 milioni di occupati nel mondo.
- Le scommesse soffrono di un problema strutturale di tassazione nella maggior parte dei paesi (come l'Italia) poichè sono tassate con le medesime aliquote di altre forme di gioco molto più rischiose per il giocatore.
- L'accrescimento delle aliquote di tassazione sulle scommesse, specialmente quelle al totalizzatore, non riduce i problemi in quanto i consumatori sono spinti verso i mercati delle scommesse illegali.
- A causa dei relativamente alti livelli di tassazione in alcuni paesi, le scommesse al totalizzatore non riescono a competere efficacemente con gli operatori del gioco illegale e con quei gestori che delocalizzano l'attività, non pagano le tasse e non forniscono alcun contributo finanziario al settore delle corse.
Il rapporto conclude: "Se le corse di cavalli possono sopravvivere come sport, è essenziale che le scommesse al totalizzatore possano differenziarsi dalle altre forme di gioco nelle politiche nazionali. Questo rapporto intende soprattutto raccomandare la necessità che le differenti forme di gioco siano tassate con aliquote differenti. Nel caso delle scommesse al totalizzatore l'aliquota di tassazione dovrebbe essere più bassa in considerazione dei più bassi livelli di danno sociale".
Lo svedese Hasse Lord Skarploth di ATG e l'inglese Alex Frost di UK Tote hanno detto:" Speriamo che questo rapporto sia un utile aggiornamento per la politica sul ruolo significativo che le scommesse al totalizzatore giocano nel supportare le corse dei cavalli nel mondo.. I membri di WoTA vogliono lavorare con i governi, i controllori del gioco e le autorità delle corse per assicurare che le scommesse possano continuare a crescere in modo costruttivo, supportando lo sport e la società attraverso un'attività di scommesse responsabili e impegnate".
Il rapporto è stato presentato in occasione della Quinta Assemblea Generale di WoTA il 27 agosto a Sapporo, in Giappone ed è disponibile integralmente sul sito www.world-tote.org
Entro l'anno sono stati previsti due seminari online, a settembre per analizzare le restrizioni sulle scommesse e a novembre un dialogo con i consumatori-scommettitori sulle scommesse responsabili.
Sempre più ampia e puntuale l'attività di WoTA che mette al centro - come prevede la missione fondatrice - tutte le tematiche della scommessa ippica, evidenziando i problemi e proponendo soluzioni.Esattamente quello che non avviene in Italia, in cui ormai l'espressione "scommessa ippica" ha perso ogni significato e ogni collegamento con la realtà di un settore produttivo lasciato a se stesso e sostenuto dal finanziamento ministeriale, senza una prospettiva e un confronto internazionale.
D'altronde l'Italia non può fare altrimenti, dopo l'improvvida e incomprensibile uscita dall'Associazione da parte dell'UNIRE nel 2010.