Cinquanta cavalli di celluloide
Dove ci porta il grigio che al galoppo traversa le campagne attorno ad Arezzo, montato da una controfigura della bella Vanessa Incontrada, nei panni della vicequestore Fosca Innocenti, protagonista dell'omonima fiction diretta da Fabrizio Costa? Ci porta verso un grosso branco di cavalli di celluloide. Cinquanta in tutto. Si, perché questa è la cinquantesima rubrica che scrivo per Cavallo 2000. E mi sembra un traguardo da festeggiare allungando, per l'occasione, lo sguardo anche ai tanti cavalli che sono apparsi nelle nostre fiction televisive. In quelle d'epoca, che rimandano a tempi ottocenteschi, i cavalli hanno sempre avuto un ruolo molto preciso: per andar lontano, ricordiamoci l'Anna Karenina di Sandro Bolchi, dove la rovinosa caduta di Vronskij nella corsa degli ufficiali, rivela a tutto il mondo l'amore "colpevole" di Anna. Per restare nei primi del Novecento, il cavallo è il fido compagno di Michele Riondino ne "La mossa del Cavallo", dove il regista Gianluca Tavarelli riesce a creare una perfetta illusione scenica fra attore e controfigura, che invece Fabrizio Costa con Vanessa Incontrada non si dà la pena di fare.
Ma le attrici e gli attori di oggi come si conducono quando un ruolo prevede di saper montare? Martina Stella, cui toccò lo stesso personaggio che in bianco e nero era stato di Loretta Goggi ne "La freccia nera", ha diligentemente preso parecchie lezioni di equitazione (e al suo bravo istruttore luccicavano gli occhi per la contentezza d'avere un'allieva così bella e volonterosa). C'è chi coi cavalli ha sempre trafficato, come Terence Hill: obbligato a lasciare la sella per interpretare Don Matteo, s'è riconsolato con il sellino della bicicletta con cui il prete si muove. Ma si è rifatto con molti altri ruoli: da "L'uomo che sognava con le aquile", fino a "L'uomo che cavalcava nel buio", per la regia di Salvatore Basile, in cui è un istruttore d'equitazione che deve chiudere i conti con il suo passato d'allevatore e sul sospetto d'aver dopato un cavallo da concorso. Va detto che questa miniserie raduna una tale quantità di imprecisioni sul mondo del salto ostacoli da renderne difficile la visione a chi è minimamente preparato sull'argomento. Ma ai produttori e ai funzionari Rai non viene in testa di chiedere una consulenza a un giornalista capace (penso a Umberto Martuscelli) per evitare qualche sfondone. La fiction fece una media del 25% sulle due puntate e questo basta.
Anche nella serie "Una grande famiglia" c'è un personaggio che si occupa di cavalli: è lo psicologo Raul Rengoni, interpretato da Giorgio Marchesi, che fa ippoterapia a bambini disabili e con la sindrome di Down. Non sono poche le scene che lo ritraggono in un maneggio, e il bravo regista Riccardo Milani è in grado di gestire da par suo la situazione. E non parliamo della miniserie di Vittorio Sindoni "Una ragazza americana" dove il bravo Peppino Mazzotta (noto per il ruolo di Fazio nella serie di Montalbano) è uno dei cavalieri del Palio di Arezzo, città che ora ricompare nella fiction della Incontrada.
Ma vale a poco continuare l'elenco delle serie in cui i cavalli sono, come si dice in gergo teatrale "sdraiati sul titolo". E' più utile semmai notare come, rispetto agli ultimi anni dello scorso millennio, ora i cavalli hanno molto più spazio. Perché c'è un'esigenza sempre più profonda di uscire dall'antropocene cui noi stessi ci siamo condannati. C'è bisogno di recuperare rapporto con gli spazi verdi, con il mondo animale, seppure domestico. E chissà mai che la nostra televisione non decida di fare una serie che indaghi sui tanti delitti commessi verso i cavalli condannati alle corse clandestine, dopati senza pietà, mandati a gareggiare di notte su strade abbandonate, e poi - una volta rotti - macellati clandestinamente. Non una avventura rosa, piuttosto una serie nera. Basterebbe prendere i molti materiali di Ciro Troiano della Lav, che da anni indaga sugli interessi di quella che lui ha giustamente battezzato "zoomafia". Nel frattempo... consoliamoci con il bel grigio montato dalla controfigura di Vanessa.